DIABOLIK vs KRIMINAL - Chi Vince?

Nel mondo del fumetto italiano, pochi scontri creativi sono stati tanto emblematici e influenti quanto la rivalità tra le sorelle Angela e Luciana Giussani, creatrici di Diabolik, e Max Bunker, autore di Kriminal e Satanik. Questo confronto ha plasmato un intero genere, il fumetto nero italiano, attraverso storie di antieroi, contesti criminosi e tensioni narrative che hanno affascinato intere generazioni di lettori. La loro rivalità ha portato a una serie di innovazioni, controversie legali e adattamenti cinematografici che hanno lasciato un'impronta indelebile nella cultura popolare.



## L'Ascesa di Diabolik e Kriminal


### La Nascita di Diabolik: Un Fenomeno Editoriale


Angela Giussani, ex modella e assistente di volo, lanciò il primo numero di Diabolik nel novembre del 1962, con l'aiuto della sorella Luciana. Il personaggio principale, Diabolik, era un ladro affascinante e spietato, dotato di un'intelligenza straordinaria e di un'infallibile abilità nel travestirsi. Il successo fu immediato, grazie anche alla capacità delle Giussani di creare trame intricate e avvincenti, ambientate in un mondo elegante e sofisticato.


Diabolik rappresentava una rottura con i fumetti tradizionali dell'epoca, che spesso ritraevano personaggi moralmente integri e storie edificanti. Le sorelle Giussani, invece, introdussero un protagonista ambiguo e complesso, le cui azioni erano spesso moralmente discutibili. Questo nuovo approccio attirò l'attenzione di un vasto pubblico, facendo di Diabolik un fenomeno editoriale senza precedenti.


### La Risposta di Max Bunker: Kriminal e Satanik


Non passò molto tempo prima che Max Bunker, pseudonimo di Luciano Secchi, rispondesse al successo di Diabolik. Nel 1964, Bunker, in collaborazione con il disegnatore Roberto Raviola, noto come Magnus, lanciò Kriminal. Questo fumetto presentava Tony Logan, alias Kriminal, un antieroe vestito da scheletro, che agiva con una spietatezza ancora più marcata rispetto a Diabolik.


Kriminal non si limitava a imitare il successo di Diabolik, ma spingeva i confini del genere ancora più avanti. Le storie erano caratterizzate da un alto livello di violenza grafica e una forte componente erotica, elementi che scandalizzarono e affascinarono il pubblico allo stesso tempo. Solo pochi mesi dopo, Bunker e Magnus presentarono Satanik, una serie che raccontava le vicende di Marny Bannister, una scienziata che, dopo aver assunto un siero chimico, si trasformava in una bellezza fatale e una criminale implacabile.


## Differenze di Stile e Contenuto


### Diabolik: Eleganza e Genialità


Diabolik era un maestro del crimine, le cui avventure si svolgevano in un mondo lussuoso e sofisticato. Le storie erano caratterizzate da colpi di scena intelligenti, piani geniali e una continua tensione narrativa. Angela e Luciana Giussani posero grande attenzione ai dettagli, creando un universo coerente e affascinante. Le avventure di Diabolik erano meno violente rispetto a quelle dei suoi concorrenti, puntando più sulla suspense e sull'ingegno del protagonista.


### Kriminal e Satanik: Violenza e Provocazione


Al contrario, Kriminal e Satanik erano molto più brutali e provocatori. Le storie di Kriminal erano spesso intrise di un cinismo feroce, con Tony Logan che non esitava a usare la violenza più estrema per raggiungere i suoi obiettivi. La figura di Kriminal, con il suo costume da scheletro, evocava un'immagine di morte e terrore che ben si adattava al tono delle storie.


Satanik, con la sua protagonista trasformata da scienziata sfigurata a bellezza fatale, esplorava temi di vendetta e redenzione attraverso una lente horror. La violenza grafica e l'elemento erotico erano ancora più accentuati rispetto a Kriminal, rendendo Satanik uno dei fumetti più controversi dell'epoca.


## Controversie Legali e Morali


### Diabolik: L'Atrazione della Censura


Nonostante il successo, Diabolik non fu esente da critiche e problemi legali. Le autorità italiane, preoccupate per l'influenza dei fumetti sui giovani, presero di mira Diabolik per il suo contenuto ritenuto immorale. Numerosi furono i tentativi di censurare e vietare il fumetto, accusato di glorificare il crimine e di corrompere i valori morali dei lettori.


Le Giussani, tuttavia, riuscirono a resistere alle pressioni, difendendo con forza il loro lavoro. Argomentarono che Diabolik, pur essendo un criminale, operava in un contesto chiaramente fittizio e stilizzato, dove la giustizia trionfava sempre alla fine. Questa difesa, insieme al supporto dei fan, permise a Diabolik di continuare la sua pubblicazione, consolidando il suo status di icona del fumetto nero.


### Kriminal e Satanik: Processi e Polemiche


Se Diabolik aveva suscitato scandalo, Kriminal e Satanik furono protagonisti di vere e proprie guerre legali. I fumetti di Max Bunker furono spesso accusati di essere eccessivamente violenti e sessualmente espliciti. Le autorità italiane non tardarono a intervenire, portando avanti numerosi processi contro Bunker e Magnus.


Nel 1966, la rivista "Kriminal" fu oggetto di un processo per oscenità, durante il quale Bunker e Magnus furono accusati di corrompere i giovani lettori con contenuti immorali. Nonostante le difese, Kriminal fu temporaneamente sospeso, e Bunker fu costretto a modificare alcuni aspetti del fumetto per renderlo più accettabile. Anche Satanik affrontò simili problemi, con sequestri e processi che cercavano di limitarne la diffusione.


Questi scontri legali non fecero altro che aumentare la notorietà dei fumetti di Bunker. La pubblicità negativa e le polemiche attrassero nuovi lettori, curiosi di scoprire cosa avesse causato tanto scandalo. In un certo senso, le azioni delle autorità italiane contribuirono involontariamente al successo commerciale di Kriminal e Satanik.


## Adattamenti Cinematografici 



### Diabolik sul Grande Schermo: "Danger: Diabolik"


Il successo di Diabolik non poteva rimanere confinato al solo mondo del fumetto. Nel 1968, il regista Mario Bava portò Diabolik sul grande schermo con il film "Danger: Diabolik". Interpretato da John Phillip Law nel ruolo del protagonista e da Marisa Mell in quello di Eva Kant, il film divenne rapidamente un cult.


"Danger: Diabolik" catturava l'essenza del fumetto, con le sue atmosfere eleganti e i colpi di scena ingegnosi. Il film fu apprezzato per la sua fedeltà al materiale originale e per la regia stilizzata di Bava, che riuscì a ricreare l'universo sofisticato e surreale di Diabolik. Nonostante le limitazioni di budget, "Danger: Diabolik" si affermò come uno degli adattamenti cinematografici più riusciti di un fumetto italiano, consolidando ulteriormente la fama del personaggio.


### Kriminal e Satanik: Cinema di Serie B


Mentre Diabolik godeva di un trattamento cinematografico relativamente lussuoso, Kriminal e Satanik furono adattati in film di serie B, che, sebbene meno noti, contribuirono comunque a diffondere la notorietà dei personaggi. Nel 1966, Umberto Lenzi diresse "Kriminal", con Glenn Saxson nel ruolo del protagonista. Il film seguiva le avventure di Kriminal in modo fedele, mantenendo il tono violento e provocatorio del fumetto.


Nel 1968, Piero Vivarelli portò "Satanik" sul grande schermo, con Magda Konopka nel ruolo di Marny Bannister. Anche in questo caso, il film cercava di mantenere l'atmosfera cupa e horror del fumetto, con un'attenzione particolare agli elementi erotici e violenti.


Entrambi i film, sebbene non abbiano raggiunto il successo di "Danger: Diabolik", contribuirono a consolidare l'immaginario dei fumetti neri e a diffonderne l'influenza anche fuori dall'Italia. Questi adattamenti cinematografici, seppur di minor successo commerciale e critico, dimostrarono la versatilità e l'attrattiva duratura dei personaggi creati da Max Bunker.


### Conclusione


La rivalità tra Angela e Luciana Giussani, creatrici di Diabolik, e Max Bunker, autore di Kriminal e Satanik, ha segnato un capitolo fondamentale nella storia del fumetto italiano. Questi autori non solo hanno creato personaggi iconici e influenzato generazioni di lettori, ma hanno anche definito un intero genere, il fumetto nero italiano, caratterizzato da antieroi complessi, trame intricate e un'estetica provocatoria.


Le innovazioni narrative e stilistiche introdotte da Angela e Luciana Giussani con Diabolik hanno rappresentato una svolta rispetto ai fumetti tradizionali dell'epoca, introducendo un protagonista moralmente ambiguo e storie ricche di suspense e ingegno. Dall'altra parte, Max Bunker ha risposto con Kriminal e Satanik, ampliando ulteriormente i confini del genere con temi più estremi come la violenza grafica e l'erotismo.


Le controversie legali e le battaglie contro la censura hanno caratterizzato l'esperienza di entrambi gli autori, contribuendo paradossalmente a aumentare la fama e la notorietà dei loro lavori. Gli adattamenti cinematografici, in particolare "Danger: Diabolik" di Mario Bava, hanno consolidato ulteriormente l'influenza dei personaggi al di là delle pagine stampate.


L'eredità di questa rivalità si riflette ancora oggi nella cultura popolare italiana e internazionale, influenzando artisti, scrittori e cineasti che continuano a esplorare i temi e lo stile unico del fumetto nero italiano.


### Fonti


Questo articolo si basa su fonti storiche e analitiche riguardanti il fumetto italiano, tra cui:


1. Studi critici e biografie su Angela e Luciana Giussani, Max Bunker (Luciano Secchi) e altri autori chiave del fumetto nero italiano.

2. Ricerca su pubblicazioni originali e archivi di riviste e fumetti dell'epoca.

3. Recensioni e analisi di adattamenti cinematografici e altre opere derivate.

4. Articoli e documenti che trattano le controversie legali e morali legate ai fumetti di Diabolik, Kriminal e Satanik.

  

Queste fonti hanno contribuito a fornire una panoramica completa e accurata della rivalità tra Angela e Luciana Giussani e Max Bunker, evidenziando il loro impatto duraturo sul fumetto e sulla cultura italiana.

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